COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO
DEL MOTORE
QUATTRO TEMPI
Il motore a scoppio,detto anche motore a combustione
interna, fu costruito per la prima volta nel 1877 dal tedesco Nikolas Otto.
Questa è una macchina termica in quanto trasforma in modo continuo l’energia
termica (calore) in lavoro. Ma non tutto il calore a disposizione viene
convertito in lavoro: una parte è inevitabilmente dispersa.
Dal punto di vista strutturale,il motore è
fondamentalmente formato da: (fig. a fianco)
· Carburatore o pompa a iniezione elettronica, in cui si forma la
miscela di aria e benzina;
· Uno o più cilindri,nei quali scorrono i
pistoni; Valvola di aspirazione,per
l’ingresso della miscela,e valvola di scarico, per l’uscita dei gas di
combustione, entrambe collocate nella testata del cilindro;
· Candela, necessaria per l’accensione della
miscela;
· Camera di combustione; che è lo spazio tra
la testata e il pistone quando quest’ultimo si trova nella posizione più vicina
alla testata;
· Biella e manovella,che trasformano il
movimento ripetitivo di andirivieni dei pistoni nella rotazione dell’albero motore.
Il funzionamento di un motore a combustione interna può
essere schematizzato tramite una serie di trasformazioni che prende il nome di Ciclo
Otto. Il ciclo viene comunemente definito anche “CICLO A QUATTRO TEMPI”,
dal momento che, ogni quattro movimenti del pistone tutto ricomincia da capo. Si
parla anche di motore a Quattro tempi.
PRIMO TEMPO
· Aspirazione
La valvola di aspirazione A è aperta e la valvola di
scarico S è chiusa. Il pistone scende verso il
Punto Morto Inferiore (PMI), in cui si determina il massimo volume ,e, a causa della
decompressione che si crea nel cilindro,tramite la
valvola A aspira una miscela formata da aria e benzina nebulizzata,proveniente
dall’impianto di alimentazione (carburatore o iniettore).
SECONDO TEMPO
· Compressione
Una volta che la miscela è entrata nel cilindro, la
valvola A si chiude e il pistone inizia a risalire
verso il Punto Morto Superiore (PMS), in cui si determina il volume minimo
V2 del cilindro,
compreso fra il pistone e la testata,zona che
costituisce la camera di combustione, comprimendo la miscela. In questa fase la
pressione e la temperatura aumentano.
TERZO TEMPO
· Scoppio ed espansione
Entrambe le valvole A e S sono chiuse. Il pistone è nel
PMS e attraverso la candela viene fatta scoccare la scintilla, per cui la
miscela brucia nella camera di combustione; la miscela brucia molto rapidamente
(scoppio) e tutta insieme, si ha un aumento violento della temperatura e della
pressione dei gas presenti nella camera di combustione: Il pistone viene spinto
verso il basso fino al PMI .
Durante la combustione della miscela (che a questo
punto non è più tale, ma si è trasformata nei gas di combustione. E’ questa
l’unica fase in cui li sistema compie lavoro. (FASE ATTIVA).
QUARTO TEMPO
· Apertura della valvola di scarico ed espulsione.
Mentre
il pistone è al PMI, si apre la valvola si scarico S e i gas combusti
defluiscono all’esterno attraversando il tubo di scarico.
Il pistone risale dal PMI al PMS, completando
l’espulsione dei prodotti della combustione .
I quattro tempi del motore a scoppio appena
descritto si ripetono di continuo in modo tale che il moto di andirivieni del
pistone (chiamato perciò moto alternativo), grazie al meccanismo
BIELLA-MANOVELLA, viene trasformato in movimento rotatorio e trasmesso
all’albero motore, poi alla trasmissione e quindi alle ruote.
In
ogni caso, non tutto il lavoro nella fase 3
4 è reso disponibile in uscita, in quanto una parte serve al motore
stesso per il suo funzionamento durante la altre fasi del ciclo. Quindi il
lavoro reso effettivamente disponibile all’uscita dalla macchina termica viene
indicato come Lavoro Utile (LU).
Supponiamo di avere due
macchine termiche con caratteristiche tecniche diverse, in conseguenza delle
rivali, a parità di calore assorbito, esse forniscono un lavoro diverso.
Riteniamo quindi, più produttiva fra le due quella che compie un lavoro
maggiore. Per tenere conto di questa possibilità e per quantificarla, viene
introdotta una grandezza che prende il nome di Rendimento(ή). Il rendimento misura l’efficienza con cui una macchina termica converte il calore in lavoro.
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