Il ciclomotore
Educazione stradale
Il ciclomotore
I ciclomotori sono veicoli a motore a due o tre ruote con
motore di cilindrata non superiore a 50 cm cubici, se termico, e
capacità di sviluppare su strada orizzontale una velocità fino a 45 km/h
(art. 52 c.d.s.).
Per costruzione devono avere (art. 74 c.d.s.):
un contrassegno di identificazione, solidamente fissato al
veicolo stesso. Il contrassegno permette di risalire all'intestatario
responsabile della circolazione ed è pertanto strettamente legato alla persona:
perciò non segue il veicolo; una targhetta di identificazione impressa
sul telaio; tale numero deve essere riprodotto in modo tale da non poter
essere cancellato o alterato.
ll ciclomotore si può guidare a quattordici anni al
conseguimento di certificato di idoneità alla guida (art. 116 c.d.s.)
COSA NON DOVETE FARE ...
impennare, visto che con una ruota soltanto è facile perdere l'equilibrio;
impennare, visto che con una ruota soltanto è facile perdere l'equilibrio;
utilizzare l'auricolare o le cuffiette per ascoltare la
musica a tutto volume, perché rischiate di restare isolati dall'ambiente che vi
circonda, i cui rumori, invece, possono esservi da aiuto per prevenire
situazioni di emergenza; "zigzagare" nel traffico ed
affiancarvi sulla destra dei veicoli (a causa del punto morto di visuale che
impedisce al conducente di vedere chi gli si affianca a destra fino a che non
lo ha quasi superato); distrarvi o essere imprudenti nella guida;
omettere di segnalare gli spostamenti, anche se limitati a cambi di
corsia (attenzione quando svoltate a sinistra); truccare il motore per
renderlo più veloce. Tra le tante conseguenze una dovrebbe farvi ragionare più
delle altre: l'assicurazione non copre i danni se provocati da un
"veicolo" diverso, per caratteristiche, da quello assicurato.
CONSIGLI UTILI
Non correte, nel rispetto vostro e degli altri.
Mantenete sempre, da chi vi precede, una distanza di sicurezza
tale da consentirvi di evitare eventuali tamponamenti. In questi casi va sempre
considerato il cosiddetto "SPAZIO DI REAZIONE". In cosa
consiste è presto detto: è lo spazio percorso dal motorino nel tempo che il
guidatore reagisce al pericolo (viene anche definito "percorso al
buio", durante il quale il veicolo continua nel suo procedere, ovviamente
alla velocità che fino ad allora il guidatore gli aveva impresso) ed è
esemplificato con la formula V*T, dove V è la velocità espressa in m/s e T è il
tempo espresso in secondi per ora.
Per quanto attiene alla velocità, ricordiamo che, al
massimo, potete viaggiare a 45 Km/h. Tanto per darvi un'idea dei danni
che un'elevata velocità comporta, vi basti questo semplice esempio: un
urto a 50 Km/h su un ostacolo fisso crea gli stessi danni di una caduta libera
dal 3° piano di una casa e l'urto a 130 Km/h equivale ad una caduta dal 22°
piano. Chi si lancerebbe, volontariamente e senza paracadute, dal 22° piano o
anche soltanto dal 3° piano?
Per finire, il consiglio più importante: "fatevi vedere".
Una delle scuse più comuni che i conducenti investitori adducono in loro difesa
è quella di non aver visto il ciclomotorista. Per prevenire casi del genere è
raccomandato l'uso, soprattutto fuori città, di giubbotti colorati e di
accessori rifrangenti, oltre il corretto funzionamento delle luci del
veicolo.
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