venerdì 9 marzo 2012


Il ciclomotore

Educazione stradale


Il ciclomotore
I ciclomotori sono veicoli a motore a due o tre ruote con motore di cilindrata non superiore a 50 cm cubici, se termico, e capacità di sviluppare su strada orizzontale una velocità fino a 45 km/h (art. 52 c.d.s.).
Per costruzione devono avere (art. 74 c.d.s.):
un contrassegno di identificazione, solidamente fissato al veicolo stesso. Il contrassegno permette di risalire all'intestatario responsabile della circolazione ed è pertanto strettamente legato alla persona: perciò non segue il veicolo; una targhetta di identificazione impressa sul telaio; tale numero deve essere riprodotto in modo tale da non poter essere cancellato o alterato.
ll ciclomotore si può guidare a quattordici anni al conseguimento di certificato di idoneità alla guida (art. 116 c.d.s.)

COSA NON DOVETE FARE ...
 impennare, visto che con una ruota soltanto è facile perdere l'equilibrio;
utilizzare l'auricolare o le cuffiette per ascoltare la musica a tutto volume, perché rischiate di restare isolati dall'ambiente che vi circonda, i cui rumori, invece, possono esservi da aiuto per prevenire situazioni di emergenza; "zigzagare" nel traffico ed affiancarvi sulla destra dei veicoli (a causa del punto morto di visuale che impedisce al conducente di vedere chi gli si affianca a destra fino a che non lo ha quasi superato); distrarvi o essere imprudenti nella guida;
omettere di segnalare gli spostamenti, anche se limitati a cambi di corsia (attenzione quando svoltate a sinistra); truccare il motore per renderlo più veloce. Tra le tante conseguenze una dovrebbe farvi ragionare più delle altre: l'assicurazione non copre i danni se provocati da un "veicolo" diverso, per caratteristiche, da quello assicurato.

CONSIGLI UTILI 
Non correte, nel rispetto vostro e degli altri.
Mantenete sempre, da chi vi precede, una distanza di sicurezza tale da consentirvi di evitare eventuali tamponamenti. In questi casi va sempre considerato il cosiddetto "SPAZIO DI REAZIONE". In cosa consiste è presto detto: è lo spazio percorso dal motorino nel tempo che il guidatore reagisce al pericolo (viene anche definito "percorso al buio", durante il quale il veicolo continua nel suo procedere, ovviamente alla velocità che fino ad allora il guidatore gli aveva impresso) ed è esemplificato con la formula V*T, dove V è la velocità espressa in m/s e T è il tempo espresso in secondi per ora.
Per quanto attiene alla velocità, ricordiamo che, al massimo, potete viaggiare a 45 Km/h. Tanto per darvi un'idea dei danni che un'elevata velocità comporta, vi basti questo semplice esempio: un urto a 50 Km/h su un ostacolo fisso crea gli stessi danni di una caduta libera dal 3° piano di una casa e l'urto a 130 Km/h equivale ad una caduta dal 22° piano. Chi si lancerebbe, volontariamente e senza paracadute, dal 22° piano o anche soltanto dal 3° piano?
Per finire, il consiglio più importante: "fatevi vedere". Una delle scuse più comuni che i conducenti investitori adducono in loro difesa è quella di non aver visto il ciclomotorista. Per prevenire casi del genere è raccomandato l'uso, soprattutto fuori città, di giubbotti colorati e di accessori rifrangenti, oltre il corretto funzionamento delle luci del veicolo.

Nessun commento:

Posta un commento